I Trasporti Seguiranno Nuove Strade
Automobili più sicure, con consumi di un terzo inferiori agli attuali, molta elettronica a bordo e inquinamento pressoché nullo, treni ad alta velocità funzionanti sul principio della levitazione magnetica e grazie ai nuovi materiali superconduttori, petroliere a prove di incidente, spazio plani per i voli intercontinentali capaci di trasportare un migliaio di viaggiatori a velocità supersonica e aerei di medio raggio più economici e non inquinanti, metropolitane ad alta efficienza, allargate a intere regioni anziché ad una sola città. Sono questi i mezzi di trasporto che diventeranno operativi nei prossimi anni.
Il vero problema dei trasporti del futuro non è nelle tecnologie da sviluppare e mettere a punto per i mezzi in sé, si tratti di auto, camion, navi o aerei. Il vero problema è nel sistema che deve integrarli in modo che essi possano rispondere efficacemente alla domanda di mobilità personale e collettiva del futuro.
Fino ad oggi siamo stati abituati a considerare i vari mezzi di trasporto in competizione tra di loro: auto contro metropolitana, treno contro auto e camion, aereo di medio raggio contro treno. D’ ora in poi bisognerà pensare in termini di complementarietà, di integrazione.
Si tratta di delineare una gerarchia della mobilità a vari livelli: un livello locale urbano, nel quale metropolitana e auto ( magari elettrica) si troveranno sostanzialmente alleati; un livello di media distanza, dove l’auto privata, con la sua maggiore flessibilità, manterrà il primato rispetto al mezzo pubblico e il camion continuerà a battere il trasporto su rotaia; un livello di distanza medio-lunga, dove il treno sarà altamente competitivo; un livello di grande distanza, dove l’aereo sarà vincente.
Il futuro della mobilità si giocherà sull’ efficienza dei raccordi tra questi diversi livelli gerarchici, cioè sulla lungimiranza sistemica con la quale sapremo progettare l’ integrazione tra mezzi diversi, sfruttando al meglio le qualità specifiche di ciascuno di essi. L’ attenzione dovrà concentrarsi soprattutto sugli snodi, su quella terra di nessuno nella quale diventa conveniente la transizione dall’ auto al treno o all’ aereo o , per le grandi masse di merci, al trasporto marittimo.
Progettare i trasporti del futuro diventa quindi, più che un lavoro da ingegneri, un lavoro da studiosi di sistemica, ma anche da sociologi, perché la domanda di mobilità è destinata a cambiare. In un pianeta cablato e informatizzato si sposteranno sempre più bit e sempre meno cose e persone, almeno per quanto riguarda le attività lavorative.
In compenso si allargherà la domanda di trasporti legata al tempo libero e le attività culturali. Già oggi in Europa i viaggi per affari sono appena il 16% contro il 59% dei viaggi per vacanza.
