Elezioni Spagna: Rajoy Sbaraglia La Concorrenza
Sono finalmente giunti gli esiti delle votazioni tenutesi quest'oggi, 20 Novembre 2011, in Spagna, dopo le dimissioni ufficiali dell'ormai ex premier socialista Zapatero. I risultati non sono ancora stati dettati con certezza assoluta, ma abbastanza da comprendere l'abnorme risultato ottenuto dal partito conservatore, in un paese in aperto contrasto con questo tipo di idee.
Sembrerebbe che a proclamare Mariano Rajoy come futuro leader della nazione, sia una maggioranza assoluta. I dati fino a ora raccolti mostrano l'ottenimento, da parte del suo partito, del miglior risultato di sempre: 43% dei voti, con un numero di seggi che dovrebbe arrivare a 185, un numero che non mette per nessun motivo in pericolo l'ufficiale nomina dell'esponente conservatore a primo ministro.
Nelle elezioni del 2004, vinte da Jose Maria Aznar, il partito conservatore non era riuscito a raggiungere questo notevole numero di seggi, fermandosi a soli – si fa per dire – 183 di questi. Anche il partito socialista ha visto il proprio record personale in queste elezioni. Sono solo da 115 a 119, nel migliore dei casi, i seggi ottenuti. Il peggior risultato di sempre, ancor più di quello del 2004 quando furono 125 i seggi a favore. Un risultato che è un monito forte e chiaro del bisogno di cambiamento che vige nel paese iberico.
Un altro sintomo importante è però quello che è giunto dalla popolazione votante e dall'Eta. Partendo da quest'ultima, l'organizzazione ha deciso di interrompere gli scontri armati proprio in quest'occasione, vista la grave crisi in cui si trova la nazione e il bisogno sfrenato che ha per cercare di uscire da questa crisi sempre più accentuata dai tassi di disoccupazione che ogni giorno acquisiscono maggior importanza.
Per quanto riguarda i votanti, l'affluenza registrata è stata anch'essa associata a dei minimi storici. Questo fatto è presto spiegato. Il movimento degli indignados ha infatti affermato che in queste elezioni non avrebbe votato ne per l'uno ne per l'altro candidato, provocando un grosso buco di elettori rispetto alle occasioni precedenti. Lo stesso è stato scelto pure da numerosissimi cittadini che hanno perso la loro voglia di riporre fiducia nella classe politica, la quale li dovrebbe rappresentare ma che, a parer loro, non lo fa adeguatamente. O almeno non come realmente dovrebbe fare un personale stipendiato in questo modo.
Molti spagnoli sono scoraggiati vedendo ciò che i politici hanno promesso in questi ultimi anni e non hanno mantenuto. Ma adesso sperano in un cambiamento che possa dar nuovo smalto alla nazione. Per ritornare infine a quei tassi di crescita annuali che un decennio fa facevano l'invidia della stragrande maggioranza della popolazione europea.
