Giorgio Napolitano, L' Ultimo Baluardo
Non sono il tipo da “culto della personalità” ne’mi lascio andare a infatuazioni verso questo o quel personaggio pubblico (o almeno penso), ma, in quest’Italia, dove non si capisce più dove e’ il bene e dove e’ il male, dove tutti dicono tutto e il contrario di tutto, dove la verità e’ platealmente sovvertita tanto che, a furia di sentire ripetere le menzogne, quasi quasi sembrano più vere del vero, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appare come l’ultimo baluardo di forza della ragione e di saggezza.
In mezzo a tanti “quacquaracqua’", come direbbe il vecchio Toto’, gente disposta a vendersi al migliore offerente (e qui in Italia il migliore offerente si sa chi e’) opportunisti incalliti e voltagabbana professionisti, Napolitano stupisce per la compostezza e, nel contempo, la fermezza delle sue parole.
Stupefatto lo sono anche quando, scoprendo nefandezze giuridiche e costituzionali, interviene e, anziché prendere brutalmente a calci l’imbelle incapace, impreparato o “furbetto” di turno (a scelta, soprattutto tra leghisti e pidiellini) si limita a notificare ai malcapitati il misfatto.
Soprattutto in questo periodo storico il suo compito, e principalmente la tutela dell’unita’ nazionale, non e’ affatto facile, tra pulsioni di indipendentismo e voglia di modificare la costituzione a proprio comodo, senza un briciolo degli alti ideali dei “padri fondatori” della Costituzione Italiana, da molti considerata una delle migliori al mondo.
La lacerazione dei rapporti tra i poteri avvenuta in questi ultimi anni, avvelenati soprattutto dallo scellerato comportamento del presidente del consiglio Berlusconi, è un altro macigno che pesa sopra Napolitano.
“Tirato per la giacchetta”, come si usa dire, da destra e sinistra, per alcuni considerato di parte, per altri troppo morbido, a mio avviso riesce, quando è il caso, ad alzare la voce quel tanto che basta per farsi rispettare e far rispettare la costituzione e il paese.
Ieri, 12 febbraio 2011, in un teso colloquio tra Napolitano e Berlusconi, indiscrezioni citano che, dopo l’ennesima sfuriata pseudo - vittimista del premier, Napolitano lo abbia rincuorato: “Il giusto processo e’ garantito dalla carta". Basta strappi sulla giustizia”, che suona in pratica, almeno secondo me, come un -si faccia processare, anziché sfuggire come ha fatto negli ultimi 17 anni-
Fino a quando questo durerà?Seguiranno incendi istituzionali come presagito nel film di Moretti “Il Caimano”, nella logica del “muoia Sansone con tutti i Filistei”?
Non so, spero di no.
Lui (Silvio) non è Sansone e noi non siamo i Filistei.
