Mario Monti E Il Nuovo Corso Dell' Italia
Dopo le dimissioni di Berlusconi e l’apertura formale della crisi il professor Monti, cui il presidente Napolitano ha affidato un difficile incarico, riuscirà nell’intento di formare il nuovo Governo? Sarà l’uomo giusto per portare l’Italia intera fuori dalla crisi che sta costringendo milioni di famiglie a ridurre spese e consumi per arrivare alla fine del mese?
Le consultazioni sono in corso, e sono molte le indiscrezioni che trapelano. Molti vorrebbero un governo di soli tecnici, mentre per il professore (neo eletto senatore a vita Mario Monti) non è da escludersi anche qualche presenza politica di rilievo, per dare lustro e credibilità al nuovo esecutivo.
Ma per poter contare sui politici occorre che tutte le formazioni, che fino a ieri sono state impegnate in un’accesa lotta parlamentare condotta alle volte con toni decisamente alti, facciano quello che si definisce “un passo indietro”, o meglio un passo avanti verso un clima di distensione politica tanto auspicata dal Presidente che occorre per varare al più presto quelle riforme che potrebbero fermare la corsa al ribasso dei mercati.
Monti non vuole un governo a tempo, lo ha ribadito in più occasioni, pertanto in queste ore sta concertando un programma e una squadra di ministri da presentare al Quirinale che abbia solide possibilità di ottenere la fiducia in tempi brevi del Parlamento e che possa presentarsi all'Europa forte di un largo consenso.
Ma quali sono le misure su cui la squadra di governo sarà chiamata a decidere? Si parla di reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, ma anche di patrimoniale (questa fortemente voluta dai sindacati ma osteggiata dal Pdl), di riforma delle pensioni con subito l’innalzamento dell’età pensionabile (ipotesi che vede la Lega contraria), di riforma dello statuto dei lavoratori (e qui sono le parti sociali a scendere in campo).
Mario Monti non è un mago, e l’uscita di Berlusconi, salutata con giubilo da una parte e vista come autentico gesto di responsabilità istituzionale dall’altra, non ha ancora modificato la situazione finanziaria che si registra nei mercati che aspettano un segnale forte dall’Italia.
Per l’uomo comune le parole “default”, “debito pubblico”, “patrimoniale”, non sempre significano molto. Si percepisce, molto chiaramente, l’aumento dei prezzi, la precarietà del posto di lavoro, la difficoltà a trovare un lavoro stabile per i propri figli, un sistema pubblico inefficiente.
A questo stato di cose il nuovo Governo dovrà dare una risposta concreta perché tutti noi cittadini possiamo tornare a fidarci della politica e dei nostri amministratori che ora, invece, appaiono lontani con i loro privilegi, confrontati con i nostri problemi quotidiani di tutti i giorni.
