E Se Fosse Meglio Un Ranocchio Che Un Principe?
Ogni fiaba che si rispetti, è ben noto, deve rigorosamente avere un lieto fine. In ogni fiaba degna di questo nome, non sono rari i vari “e vissero felici e contenti”. La vita, si sa, non è una fiaba, tutt’altro, anche quando all’apparenza ci somiglia molto.
Come non pensare alla Cenerentola generata dalla magica immaginazione dei fratelli Grimm, guardando alle due favole reali concluse con il più classico dei matrimoni negli ultimi due mesi? Sia la figura di Kate Middleton, che ha sposato lo scorso 29 aprile il principe William d’Inghilterra, sia quella di Charlene Wittstock che è fresca sposa dal 3 luglio del principe Alberto di Monaco, possono essere in qualche misura paragonate alla giovane fanciulla che, da orfana disprezzata dalla matrigna cattiva di turno, diventa principessa.
Se per Katherine d’Inghilterra, forse un lieto fine c’è davvero stato, per Charlene di Monaco, il dubbio ha ragion d’essere. Indizi? Pochissimi, a meno di non voler dare credito ai soliti gossip che tanto calamitano l’attenzione in queste circostanze. Se ci basiamo sui fatti, basta osservare una Katherine radiosa e, più in generale, un matrimonio festoso nella pur inevitabile solennità imposta dall’etichetta, per capire che la felicità, si, proprio quella che dovrebbe essere l’invitato d’onore ad un matrimonio, ebbene era presente.
Charlene, invece, sembrava tutto, ma felice, proprio no. Il termine più corretto è, con tutta probabilità, rassegnata. Il matrimonio è apparso fastoso, elegante, ma terribilmente ingessato. Gli sposi non hanno praticamente mai incrociato gli sguardi e quell’oui pronunciato a mezza voce dalla neo-principessa era raggelante. Non tutto oro è quello che luccica, nemmeno nel Principato di Monaco.
Alberto di Monaco è sicuramente ricchissimo, probabilmente possiede fascino, è un principe regnante, ma…, è un libertino recidivo. Oltre ai due figli generati quando era ancora vivo il padre, Principe Ranieri, pare, il condizionale è d’obbligo, che un terzo bimbo abbia appena compiuto diciotto mesi, e che presto il principe dovrà sottoporsi al test del DNA per verificare la propria paternità. Pazienza, se non fosse che all’epoca del concepimento di questo presunto terzo erede, il principe fosse già fidanzato con l’attuale neo-moglie.
La bella Charlene se ne sarà fatta una ragione e avrà soprasseduto per amore o per calcolo? Ai posteri l’ardua sentenza. L’unica cosa certa è che il principe aveva bisogno di una moglie, infatti secondo la legge di successione dinastica monegasca solo un figlio nato all’interno del matrimonio può ereditare il trono. Alla principessa auguriamo di aver sposato un principe vero, non uno che poi si rivelerà un ranocchio travestito da principe. Quanto a noi, comuni mortali, forse conviene tenerci stretti i nostri ranocchi, se crediamo nell’amore, se invece puntiamo ai soldi, allora…
