Spunti Di Riflessione Sull' Incidente Nucleare In Giappone: Tra Tecnica E Buon Senso
L'incidente che si e' verificato nella centrale nucleare giapponese di Fukushima, valutata al livello 4 su una scala da 0 a 7 dall'agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone ha riacceso il dibattito sulla necessità o meno di affidarsi al nucleare come modalità di produzione energetica per il futuro.
Vediamo come si avviene la produzione di energia elettrica sfruttando il principio della fissione nucleare.
Per centrale nucleare si intende generalmente una centrale nucleare a fissione, ovvero una centrale termoelettrica che utilizza uno o piu' reattori nucleari a fissione. Il termine si potrebbe applicare anche alle eventuali future centrali a fusione nucleare, che potrebbero impiegare un reattore a fusione: tuttavia la ricerca in questo campo e' ancora in una fase prototipale di impianto, e la fusione controllata e' stata ottenuta solamente per brevi periodi di tempo.
In una centrale nucleare a fissione refrigerata ad acqua, come ogni centrale elettrica basata su un ciclo al vapore, avviene una reazione che libera calore (nel nocciolo), che viene utilizzato per la vaporizzazione dell'acqua e quindi la generazione di lavoro meccanico (nella turbina di espansione del vapore). Il principio fisico alla base della generazione del calore in una centrale nucleare a fissione e' la fissione nucleare, ovvero la scissione del nucleo di atomi pesanti quali uranio e plutonio. Il principio di funzionamento è schematizzato nella seguente figura.
L'incidente a Fukushima riguarda proprio questo aspetto del funzionamento di una centrale: l'impianto di raffreddamento del nocciolo è stato danneggiato dal terremoto, richiedendo l'intervento manuale dei tecnici. Purtroppo la temperatura del nocciolo è nel frattempo aumentata vertiginosamente, rendendo vani gli interventi. Inoltre, qualora le manovre degli operatori vadano a buon fine, rimane comunque il problema di come smaltire i fluidi refrigeranti contaminati.
Va infine detto il prezzo di un kWh nucleare ammonta in a circa 6,1 centesimi di euro, secondo prudenti stime del ministero dell'energia degli Stati Uniti, includendo anche una stima dei costi di confinamento delle scorie e relativi alla costruzione degli impianti stessi: si tratta di un prezzo molto superiore non solo a quello di un kWh a carbone o a gas, ma anche di quelli eolico e da biomasse.
Queste considerazioni dovrebbero far riflettere sulla convenienza o meno di affidarsi a questa fonte di produzione di energia.
Le parole di Jean Mathieu Rambach, esperto dell'Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare, secondo cui l'incidente avvenuto in Giappone può avere gli stessi effetti devastanti del disatro di Chernobyl, devono far riflettere: la produzione di energia da fonti nucleari può avere impatti ambientali enormi, e soprattutto, irreparabili.
