Terremoto E Tsunami In Giappone: Spostamento Dell' Asse Terrestre
La data dell’ 11 marzo 2011 rimarrà nella mente della gente soprattutto per le immagini del potente sisma e del conseguente tsunami abbattutosi sulle coste del Giappone, che i media hanno diffuso praticamente in tempo reale. Nell’era del mondo globalizzato, anche le catastrofi naturali raggiungono ogni parte del pianeta in tempi rapidissimi, ed è come se anche noi in Italia, avessimo vissuto quei due minuti di terrore.
Il sisma dell'11 marzo 2011 è stato classificato al quinto posto tra i terremoti più forti mai registrati da quando esistono le moderne rilevazioni sismiche, collocandosi dopo il terremoto del Cile, avvenuto il 22 maggio 1960 (9,5 gradi della scala Richter, che provocò 1.655 morti, 3 mila feriti, 2 milioni di senzatetto, senza contare le ripercussioni, anche nelle Hawaii, nelle Filippine ed in Giappone del conseguente Tsunami), dopo la scossa del 28 marzo 1964 registrata in Alaska (9,2 gradi della scala Richter), dopo il terremoto di 9,1 gradi di magnitudo registrato in Thailandia il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre 2004 (il terremoto che fece conoscere al mondo intero la parola “tsunami”), e dopo la scossa di 9 gradi Richter, verificatasi a Kamtchaka, isola russa, il 4 novembre 1952.
L’impatto di quest’ultimo movimento tellurico avrebbe avuto una incidenza tale da spostare l’asse di rotazione terrestre di 10 centimetri o forse più, stando alle prime, approssimative rilevazioni diffuse dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Anche secondo la Nasa, la velocità di rotazione terrestre sarebbe aumentata, in conseguenza di questo spostamento, provocando un accorciamento del giorno di 1,6 microsecondi.
