Trieste, Castello Di Miramare: Che Ne Sarà Del 'colibrì Diplomatico'?
Sono passati ormai due mesi da quando Stefano Rimoli responsabile del Centro per la salvaguardia dei colibrì di Miramare, si trova difronte gli agenti della Guardia Forestale costretti a chiudere al pubblico la tanto famosa e visitata Serra Tropicale, appartenente al Castello di Miramare, su cui grava l'ipotesi di abusivismo edilizio. Pare che oltre a questa ipotesi, tanto contestata, ci sia anche quella formulata per l'allacciamento dell'acqua, che risulta essere illegale in quanto priva di contatori.
Questi colibrì, hanno un ruolo essenziale nella biodiversità, e sono anche i maggiori impollinatori delle foreste del Sud America ed è proprio per questo che sono stati "importati" in Italia.Non molti sanno che il responsabile del Centro è stato in Sud America a fianco di Ambasciatori Italiani per inaugurare importanti riserve naturali, e il Governo del Perù in cooperazione con lo Stato Italiano ha deciso di portare avanti gli studi su questo importante uccello impollinatore proprio con il dono del "colibrì diplomatico" al Parco Tropicale di cui Rimoli è tutt'ora il principale Responsabile. Lo Stato che ha finanziato fin dall'inizio il progetto, che ha riconosciuto la Serra Tropicale come Istituzione Scientifica dello Stato, chiude le porte in faccia a centinaia di ricercatori che portano avanti con tutta la loro passione quest'importante impegno, infatti, l'amaro in bocca è l'unica sensazione che rimane su questa vicenda. In un'intervista al quotidiano triestino "Il Piccolo", Rimoli afferma "Ho donato alla città un centro di ricerca scientifico riconosciuto internazionalmente apprezzato da ambientalisti come Margherita Hack e che sta producendo pubblicazioni scientifiche con prestigiose Università, e dopo 10 anni la città ci lascia morire nella totale indifferenza"
Ma ecco che di colpo proprio il giorno prima dell'Epifania,quasi come un dono,sopraggiunge una telefonata diretta a Rimoli : «Pronto, sono Silvio Berlusconi...» Incredulo, pensando si trattasse di uno scherzo, risponde il Capo del Governo affermando con grande soddisfazione di quanto sia orgoglioso di avere un Centro così gestito da una persona responsabile come Rimoli. Silvio dimostra anche al ricercatore, il suo bagaglio culturale relativo a questi uccelli tant'è che ad Antigua in Villa ne possiede alcuni. Lui stesso ha promesso che si occuperà della facenda in prima persona, in quanto il Centro è una benemerita istituzione della Repubblica.
Ecco che interviene il sopraintende triestino Caburlotto,dove con estrema fermezza risponde con un'unico filo di pensiero alla telefonata di Berlusconi le cui parole sono state "li salverò io i colibrì". Caburlotto afferma alla stampa triestina che pendono ben 16 reati contro il demanio, riconfermando tutte le ipotesi formulate all'inizio della facenda e in un'intervista al giornale "Il Piccolo" dice : «Berlusconi può pure dire - afferma Luca Caburlotto -, ma io vado avanti tranquillo come prima, per me tutti sono uguali davanti alla legge, anche se posseggono colibrì[...]"
Tuttavia Caburlotto afferma che entro la prima metà di Gennaio, i colibrì potrebbero essere diretti verso l'Olanda, con un trasporto rigoroso e controllato per evitare di arrecare danni alla salute a questi piccoli essere.Infatti sarà proprio il Ministero dell'Ambiente assieme al Corpo Forestale ad organizzare il viaggio,le cui spese saranno a carico dell'ente che li riceverà.
Trieste, 10 Gennaio,2010
