Tsunami, Causa Di Catastrofe Nucleare?
L’11 marzo 2011 la Centrale Nucleare di Fukushima è stata colpita prima dal terremoto e poi dallo Tsunami. I sistemi di sicurezza sono stati danneggiati dall’onda anomala provocando un aumento della pressione in uno dei reattori. Per cercare di limitare i danni, si è pensato di far uscire il vapore dando luogo però ad una forte esplosione. Qualche giorno dopo sono esplosi anche gli altri reattori.
La Centrale Nucleare di Fukushima si trova sulla costa orientale del Giappone, sulla riva dell’oceano. Dopo il terremoto, il cui epicentro è stato individuato circa 150 km al largo dell’oceano, è stata colpita da uno Tsunami alto almeno 14 metri. L’evento era in qualche modo stato previsto, infatti l’impianto era stato progettato per resistere ad un’eventuale onda anomala ma si era considerato un rischio di soli 6 metri, probabilmente allo scopo di risparmiare sui costi evitando così di rendere antieconomica la centrale.
L’azione combinata tra il terremoto e lo Tsunami ha provocato una reazione a catena devastante. Il terremoto ha fatto saltare l’impianto di raffreddamento mentre lo Tsunami ha scardinato le turbine che avrebbero dovuto provvedere alla fornitura d’acqua d’emergenza. Per questo motivo è mancata l’azione di raffreddamento dei reattori. L’abbassamento dell’acqua nelle piscine di raffreddamento che contengono l’uranio, ha provocato il surriscaldamento del materiale radioattivo e l’elevato livello di radioattività ha impedito l’accesso alle centrali di controllo aggravando ulteriormente la situazione.
L’Italia fortunatamente non è a rischio Tsunami ma è comunque un Paese ad altissimo rischio sismico e sarebbe da irresponsabili costruire delle centrali nucleari sul nostro territorio, considerando anche che centrali che offrano una sicurezza totale non esistono. Molto meglio dirigersi verso forme di produzione di energia alternative soprattutto in un Paese tra le cui ricchezze sono da annoverare anche il sole ed il vento.
