The Wall In Scena Trent' Anni Dopo: Rivive Il Mito Dei Pink Floyd
Ci sono artisti che il tempo non scalfisce, ma sembrano invece acquisire, anno dopo anno, lo spessore immortale dei classici. Il nome dei Pink Floyd appartiene di certo a questa categoria.
Nel 1979, la band inglese che ha firmato dischi "evergreen" del rock progressivo, come "Dark Side the Moon" in particolare, pubblicava un album doppio dal titolo "The Wall": una sequenza impressionante di suoni e parole nel quale il cantante e bassista del gruppo, Roger Waters, dava voce alle sue paure profonde e alle ossessioni di un'intera società attraversata da nuove problematiche, in qualche modo riconducibili alla solitudine che diventa incapacità di comunicare tra gli individui. Il successo del disco, dal quale Alan Parker trasse un film altrettanto fortunato interpretato da Bob Geldof, fu enorme, aggiungendo un'altra gemma alla discografia esemplare della band che fu di Syd Barrett.
Il tempo è trascorso: la band si è sciolta nel 1995 e la morte del tastierista Rick Wright nel 2008 ha di fatto sepolto le speranze di veder riunita la formazione classica degli anni Settanta. Oggi però lo stesso Waters ha avuto l'idea di recuperare quel disco e quei temi di trent'anni fa, e di portarli ancora tra il pubblico in un nuovo tour che si annuncia come un evento di risonanza mondiale. Già all'epoca dell'uscita del disco, lo spettacolo che lo accompagnava aveva lasciato stupefatti i fans: durante l'esecuzione dei pezzi, venivano liberati dei palloni aerostatici dalle forme curiose che fluttuavano come sospinti dalla musica, mentre in tempo reale veniva eretto un vero muro di mattoni bianchi tra palco e platea, proprio a sottolineare il tema portante della comunicazione interrotta.
Anche se Waters aveva già riproposto il disco nel 1990 a Berlino celebrando la caduta del muro, dunque in una perfetta consonanza tra finzione e storia, stavolta sarà tutto diverso. Il cantante ha messo insieme per l'occasione una band ben affiatata che sarà in grado di replicare lo show originale fin nei minimi dettagli, effetti speciali inclusi, aggiornando così un'opera che mostra ancora, a ben vedere, una sorprendente attualità per gli argomenti che affronta in chiave allegorica: dal razzismo all'ambiguità dell'educazione scolastica e dei modelli sociali imposti.
Al momento si conoscono solo le date di apertura e chiusura del tour: rispettivamente il 15 settembre a Toronto e il 13 dicembre ad Anaheim (California). A questo punto, è sperabile che si aggiungano anche delle date in Europa, perché i Pink Floyd non li ha dimenticati nessuno e questo, a giudicare dalle premesse, sembra davvero un avvenimento da non perdere.
