Cure Per L'emicrania
Questo articolo non costituisce in alcun modo una prescrizione medica o presidio di automedicazione; per ogni informazione rivolgersi al medico.
L'emicrania è una malattia molto invalidante che colpisce un'alta percentuale di individui.
La cura si è sempre basata sulla somministrazione di farmaci che, talvolta, intossicano l'organismo, divengono sempre meno efficaci a causa dell'assuefazione e possono essere motivo dell'aumento della frequenza delle crisi e della loro cronicizzazione.
E' interessante analizzare quali nuove terapie sono state introdotte in campo medico per curare il mal di testa.
Iniezioni di botulino. La scoperta di questo metodo è stata casuale: si è osservato come pazienti che utilizzavano la tossina per altri fini terapeutici avessero ricevuto un beneficio nei dolori dell'emicrania. Lo studio di questo nuovo metodo è stato effettuato da ricercatori americani e consiste in iniezioni da effettuare nella muscolatura intorno agli occhi, sulla fronte, alle mascelle e, quando l'emicrania riguarda anche la cervicale, sulle spalle e sul collo. L'operazione è da ripetere ogni 5-6 mesi per almeno due anni.
In Italia il farmaco non è ancora registrato e la terapia può essere effettuata solo presso i Centri Neurologici specializzati, con personale esperto nella minipolazione del botulino e capace di far fronte ad eventuali effetti collaterali.
Lo scopo della terapia è quella di ridurre la tensione muscolare che è tipica di molte cefalee riducendo la frequenza delle crisi o il dolore ad esse associato.
Assunzione di topiramato. Si tratta di un farmaco antiepilettico la cui assunzione preventiva è capace di ridurre il numero e l'intensità delle crisi, agendo sull'ipereccitabilità dei neuroni, caratteristica presente in entrambe le malattie. Nei test effettuati si è osservata una riduzione del 50% degli attacchi nel 46,3% degli emicranici; la cura è consigliata nelle forme gravi, con presenza di 4-5 crisi mensili. Per sottoporsi a questa terapia occorre rivolgersi a neurologi dei Centri Cefalee.
Apparecchio TMS (Transcranial Magnetic Stimulator). Può essere utilizzato nell'emicrania con aura (che consiste in un insieme di eventi percettivi e fisici, quali l'annebbiamento della vista e la visione di macchie di luce, che precedono l'arrivo di una crisi). L'apparecchio genera un impulso magnetico che crea una corrente elettrica neuronale capace di bloccare l'aura. L'apparecchio è indolore e non presenta effetti collaterali.
Neurostimolazione vagale (VNS). Si tratta di un metodo applicabile alla cefalea a grappolo o mal di testa del suicida secondo quanto affermato al decennale del convegno che ogni 2 anni il Centro Cefalee dell'Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano organizza a Stresa. Si tratta dell'evoluzione di un metodo impiegato precedentemente, la DBS, che consisteva nell’applicazione di un microelettrodo nell'ipotalamo posteriore per limitare l’iperattività delle cellule nervose durante l'attacco. L'intervento è inoltre molto meno invasivo: non occorre più operare il cervello, ma è sufficiente un'incisione sul collo in modo da permettere la trasmissione dell'impulso dal VNS al nervo vago, che funge da "conduttore" fino a quella parte del cervello che regola il dolore.
