Da Como Speranze Per I Paraplegici: Camminare Si Può, Grazie A Un Esoscheletro
La scienza medica sta conoscendo progressi insperati ed impensabili soltanto fino a qualche decennio fa e la ricerca continua a progredire, nei più diversi campi, donando speranza a quanti, anni addietro, si sarebbero detti condannati. Una nuova, buona notizia arriva per quanti hanno subìto lesioni midollari complete e sono costretti su una sedia a rotelle: dopo la vicenda di Pablo, ragazzo paralizzato che ha ripreso a camminare grazie all'ormone della crescita, ecco che un'ulteriore possibilità viene ora offerta da un esoscheletro, una struttura esterna nella quale trova posto il paziente e che simula i movimenti degli arti.
Da luglio l'equipe del dottor Franco Molteni, specialista in riabilitazione e direttore clinico di Villa Beretta a Costa Masnaga, in provincia di Como, ha avviato la sperimentazione dell'esoscheletro su dodici pazienti ed i risultati sono incoraggianti tanto qui in Italia quanto nella clinica "gemella" di Philadelphia, negli Stati Uniti, dove sta avvenendo lo stesso tipo di tentativo per restituire ai paraplegici la possibilità di camminare e muoversi liberamente.
Prima del suo arrivo a Villa Beretta, struttura legata all'ospedale Valduce di Como, questa particolare tecnologia robotica e' stata testata dal 2001 dall'ingegnere paraplegico israeliano Amit Goffer e dal soldato Radi Kaiof, rimasto paralizzato durante il servizio militare, in giovane età. L'esoscheletro, meccanismo all'apparenza fantascientifico, ha consentito al giovane Radi Kaiof di alzarsi e sedersi, di camminare, di salire e scendere le scale con grande naturalezza.
Da Costa Masnaga il dottor Franco Molteni spegne però i troppo facili entusiasmi: non bisogna creare false aspettative nè illudere i pazienti, in quanto non basta una tuta per riprendere a camminare; l'esoscheletro, ad esempio, non è indicato a chi è stato colpito da ictus. "Bisogna selezionare i pazienti, avere le giuste motivazioni e lavorare sodo accompagnati da un team professionale di medici, tecnici e fisioterapisti. Cio' non toglie gli indubbi vantaggi che quest'apparecchiatura puo' avere nei pazienti idonei. I risultati raccolti da fine luglio sono in linea con quelli raccolti negli Stati Uniti e decisamente incoraggianti, specie se raffrontati con gli ampi margini di miglioramento futuri legati all'impiego di nuovi materiali e nuove tecnologie", ha spiegato Molteni. La sperimentazione nel Comasco si concluderà la prossima estate e fornirà dati utili in vista di una prossima commercializzazione dell'esoscheletro, prevista per il 2012.
