Quale Corpo? Medicina Tradizionale E Medicine Alternative
Spesso non lo si pensa, e non tutti ci credono: eppure è dimostrato che il nostro corpo dipende molto da come lo pensiamo. L’idea del corpo pare ovvia, ma in realtà quando ci chiediamo in quale modo curarci la cura che scegliamo dipende dalla rappresentazione che i medici e la cultura medica ci danno. Salute, malattia e cure di oggi sono assai diverse da quelle dei nostri nonni o dei nostri antenati.
Nel Medioevo, e fino al 1500, la salute dell’uomo era in sintonia con le forze del cosmo: pietre, amuleti, gioielli proteggevano dalle malattie poiché il tatto e lo sguardo ne assorbivano i princìpi benefici. L’olfatto e il gusto erano anch’essi veicoli di cura: le spezie fungevano da ricostituenti. Nei momenti di indebolimento fisico erano consigliati pepe, zenzero, cannella.
Nel Seicento fu l’idea di ostruzione e liberazione dagli “umori” a prevalere: il corpo era la sede di un delicato equilibrio di liquidi. Di massima importanza era quindi l’attenzione all’acqua, all’umidità, al sangue. Era praticato regolarmente il salasso, l’umidità era misura dei fluidi del corpo e la giusta traspirazione permetteva di mantenersi in salute.
Sferzate al corpo iniziarono poi ad arrivare non più dalle spezie ma dal caffè, che appunto “dissipava gli umori”, facilitava la digestione, aiutava la circolazione, stimolava la mente. Piano piano il corpo diventò “un fascio di nervi”, un circuito elettrico. L’idea dominante divenne quella dell’energia: e allora via alle terapie di guarigione basati sugli shock, come il bagno gelato o la passeggiata gelida.
Poi alla fine dell’Ottocento iniziò ad insinuarsi nel corpo il ritmo della città. Nacquero nuove malattie, legate alla competizione sociale, all’eccesso di stimoli. Le prime palestre sorsero, pare, nella Parigi dell’Ottocento. Lo stress e la paura del ‘grasso’ iniziarono il loro corso: la strada imboccata è oramai quella che conosciamo.
Oggi l’unità del corpo è scarsamente valutata dalla medicina tradizionale: ogni parte del corpo è singolarmente curabile con la chimica, e per ciascuna malattia esiste un principio chimico ‘antagonista’. Il corpo ‘intero’ è assai poco valutato.
È importante allora ricordare che i modi di pensare il corpo possono esser tanti, e possono integrarsi per trovare le migliori soluzioni alle nostre malattie. Se per un’infezione può essere giusto usare un antibiotico, in altri casi può essere utile ricorrere a medicine alternative: unendo le diverse medicine, anziché allontanarle.

sintesi perfetta, la o le malattie sono la sintesi del corpo, in senso olistico e non, come nella medicina attuale che oltre ad effettuare lo spezzatino del corpo umano, al 90% spegne solo l'allarme e/o il sintomo della malattia ma la stessa và avanti, eccetto quando il sistema immunitario, riesce ad annullare o guarire, a nostra insaputa, l'origine o causa della patologia. Inoltre la medicina di sintesi laboratorio, al 90% potrebbe essere riconosciuta, come corpo estraneo e quindi causare effetto rigetto intossicazione, perché di difficile espulsione, rispetto al prodotto naturale, perché incarcerato bloccato dal nostro sistema immunitario, quindi avvelenamento organismo centellinante che, prende il sopravvento quando le nostre difese diventano insufficienti, cioè i carcerati, superiori, di molto, ai carcerieri e quindi, improvvisamente, si scatenano tante malattie multiple, tipo tumori vari, alzheimer, parkinson, sla, sm, ecc... .