Italia, è Il Giorno Della Verità
E' giunto il momento più atteso, il giorno della sfida finale che deciderà se l'Italia sarà degna di essere fra le prime otto nazionali d'Europa. Di fronte l'Irlanda dell'ex CT della nazionale italiana, Giovanni Trapattoni, un vero e proprio totem del calcio italiano. Fino ad ora la squadra britannica ha fatto una figura grama, due sconfitte e otto reti subite, una vera bestemmia per una squadra guidata dal Trap. Una pochezxza tecnica e un'ingenuità tattica negativamente sbaloriditive, anche in ragione dell'età avanzata di molti calciatori irlandesi, che dovrebbe costituire quanto meno garanzia d'esperienza. Così, almeno fino ad oggi, non è stato.
L'avversario non si presenta, quindi, come tra i più ostici, anche se è lecito attendersi la voglia dell'anziano tecnico italiano, imprestato alla causa iralndese, di non sfigurare dinanzi ai suoi compatrioti e di non lasciare il torneo con tre sconfitte sul groppone. Le perplessità e i dubbi nascono da valutazioni che esulano dagli avversari, per i quali comunque si necessità sempre del massimo rispetto.
In primo luogo, permane un rebus di tipo tattico. Cesare Prandelli ha dichiarato di voler apportare signifiaìcative modifiche rispetto alle gare fin qui disputate, sia i termini di uomini che di schema. Probabile che si ritorni ad una difesa a 4 con cambiamento degli esterni. Fuori Maggio e Giaccherini a favore di Abate e Balzaretti, ritenuti più capaci di offrire le adeguate coperture. Avanzamento di De Rossi a centrocampo e spazio in attacco a Totò Di Natale, a scapito del capriccioso e discontinuo Balotelli.Un ritorno all'impostazione prandelliana tradizionale, auspicando che il bomber napoletano non abbia esaurito la sua strabiliante vena realizzativa.
Altro tema che alimenta non poche inquietitudini è la constatazione che in caso di pareggio con due o più reti nell'altro incontro del girone, che vede impegnate Spagna e Croazia, queste ultime si qualificherebbero direttamente, presindendo dal risulto di Italia-Irlanda. Aleggia l'incubo già vissuto nel 2004 del famogerato "biscotto", ovvero del pareggio accomodato che garantisce ad entrambe le contendenti un comodo passaggio del turno senza colpo ferire.
La stampa italiana ha cercato di svolgere il suo ruolo di cassa di risonanza, evidenziando l'antisportività di tale opzione. Ad un'analisi più cinica, però, il pareggio tra Spagna e Croazia ricco di reti, non comporterebbe il semplice passaggio del turno delle due nazionali, ma anche l'eliminazione della sempre pericolosa Italia e il risparmio di importanti energie da poter spendere nel proseguio della manifestazione.
L'unica speranza consta del fatto che una delle compagini in questione è la Spagna, campione del mondo e d'Europa in carica, che rischierebbe di aver un'ondata di polemiche in caso di "biscotto" e che potrebbe, quindi, optare per un incontro alla ricerca della vittoria, affermando ancora una volta la sua assoluta superiorità tecnica e ribadendo il suo ruolo di massima pretendente alla vittoria finale.
