La Possibile Fine Di Un Sogno Sportivo
Ieri alla Favorita si è consumato un dramma sportivo: la fine di un progetto calcistico, quello della U .S. Città di Palermo che nel 2011 toccò il suo apice con una meritata finale di Coppa Italia. In meno di due anni, con decisioni incomprensibili all'insegna di un bieco, ottuso e puro autolesionismo, si è dissolta una meravigliosa giovane, leale ed unita squadra di calcio, come fu il Palermo di Delio Rossi.
Il Palermo era la più giovane squadra del campionato che un maestro di calcio, come Mister Rossi, seppe sapientemente creare e guidare. Ricordo, a puro titolo informativo, che con la gestione di Rossi, subentrato in corsa a Walter Zenga al 14 posto, il Palermo in quel campionato collezionò, in una classifica avulsa tra le prime sette della classifica finale, 20 punti, risultando la prima davanti all'Inter che vinse lo scudetto. Delio Rossi valorizzò oculatamente giovani come Munoz, Bacinovic, Hernandez, Ilicic, Pinilla e infine Pastore che con Zenga , non dimentichiamolo, faceva solamente il comprimario.
In meno di due anni il Palermo ha perso , con infelici azioni di mercato, giocatori come Cassani, Balzaretti, Bovo, Sirigu, Nocerino, Migliaccio , senza sapere con i nuovi acquisti trovare degni sostituti .Infine la dirigenza e la proprietà hanno bruciato risorse come Pioli, senza nemmeno dargli il tempo di esprimere un progetto , quel requisito che oggi nel Calcio è il valore irrinunciabile e senza il quale si può naufragare in breve tempo come è successo all' attuale Palermo, di cui è rimasta una sbiadita controfigura di squadra , quella attuale.
Una compagine calcistica senza anima e corpo, una sorta di " Armata Brancaleone", nella quale nessuno crede più, nemmeno un incallito sognatore come me, che purtroppo ha smesso di sognare dopo Palermo - Atalanta . Spero tanto di sbagliarmi.
