Cordone Ombelicale: Il Salvavita!
In Italia solamente il 10% di placente e cordoni ombelicali confluiscono nelle banche del sangue cordonale e svolgono una vera e propria funzione di “salvavita” in quanto permettono di curare linfomi e leucemie. Di questo 10% solo la metà arriva in un istituto italiano mentre l’altra metà viene inviata in una delle banche private estere dove sarà conservato a pagamento per eventuali future necessità del neonato.
Ma perché i cordoni ombelicali hanno due destinazioni diverse? E’ meglio conservarli in Italia o all’estero? Le statistiche parlano chiaro. Negli ultimi 10 anni i pazienti italiani guariti grazie al cordone ombelicale sono stati oltre un migliaio mentre non risultano guarigioni dovute a cordoni conservati all’estero.
Inoltre il deposito di cellule presso le banche italiane non ha alcun costo mentre i cordoni inviati all’estero producono costi che si aggirano intorno ai 50 milioni di euro in un solo anno! E comunque non pare un buon investimento poiché è difficile prevedere quando saranno disponibili le nuove terapie rigenerative.
Anche il confronto tra la quantità e la qualità delle cellule conservate è a favore di quelle delle banche pubbliche. Nelle banche italiane, infatti, si conservano solo le donazioni che contengono almeno 1 miliardo di globuli bianchi e per raggiungere le capacità tecniche necessarie ad effettuare queste selezioni, occorre specializzare il personale con corsi ad hoc.
Le banche private invece si limitano, prima del parto, a dare poche istruzioni ai medici che non hanno mai visto fare una raccolta, col risultato che i medici stessi raccolgono quello che possono senza alcun controllo. Resta il fatto che sia la qualità che la quantità delle cellule raccolte sono molto importanti in quanto le probabilità di attecchimento nel malato dipendono appunto dalla qualità e dalla quantità di cellule trasfuse.
